Coem, piastrelle che piacciono anche al Pianeta

L’industria della ceramica made in Italy si distingue non solo per la qualità e l’estetica dei suoi prodotti, ma anche, e sempre di più, per l’attenzione verso la sostenibilità e il basso impatto ambientale. Questi sono aspetti fondamentali da conoscere e valutare per contribuire alla salvaguardia del Pianeta. Da decenni, il settore considera la responsabilità ambientale un obiettivo imprescindibile, ponendo la ricerca di soluzioni sostenibili al centro di ogni fase della filiera: dalla selezione delle materie prime al trasporto, dal processo produttivo ai consumi idrici ed energetici, fino alla distribuzione e allo smaltimento. Le aziende danno inoltre priorità a un packaging ecosostenibile, puntando a prolungare la vita dei prodotti e a ridurre la quantità di rifiuti edilizi prodotti. 

Verso la produzione a basso impatto: sfide e soluzioni 

Un aspetto critico della produzione ceramica è rappresentato dall’alto consumo energetico necessario per il funzionamento degli impianti e dalle emissioni di sostanze nocive in atmosfera. L’impegno del settore si concentra da tempo sull’obiettivo di rendere la produzione carbon neutral, adottando fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, per alimentare gli stabilimenti. Si perseguono anche altre strade con risultati tangibili: il riciclo dell’acqua di lavorazione consente un significativo risparmio idrico, mentre l’impiego di elevate percentuali di materie seconde, sia pre che post consumo, contribuisce a ridurre l’estrazione di nuove risorse. I sistemi di depurazione vengono costantemente migliorati e potenziati. Dal 1970 ad oggi, l’inquinamento proveniente dalle industrie della ceramica (in particolare di alcune) è diminuito in modo significativo, grazie anche all’adozione di certificazioni ambientali di processo e di prodotto che permettono alle aziende di monitorare e contabilizzare i risultati raggiunti. Coem rappresenta un'eccellenza italiana in tal senso.

La norma ISO 17889-1: uno standard internazionale per la sostenibilità 

Nel giugno 2021 è stato pubblicato il primo standard mondiale, la norma ISO 17889-1:2021, che definisce la sostenibilità delle piastrelle ceramiche sulla base di 38 parametri ambientali, sociali ed economici. Questa norma, riconosciuta a livello internazionale, si concentra sulle caratteristiche del prodotto e prevede requisiti obbligatori, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare il Goal 12 relativo alla produzione e al consumo responsabili. 

Economia circolare: il riutilizzo degli scarti 

Il riutilizzo degli scarti di lavorazione delle piastrelle ha ormai raggiunto percentuali vicine al massimo possibile. Se nel 1998 la percentuale era dell’89%, oggi la quasi totalità degli scarti viene reintegrata nel ciclo produttivo, riducendo drasticamente la quantità di materiale da smaltire in discarica. Vengono inoltre utilizzati materiali di riciclo provenienti da settori diversi, come vetro, fanghi, tessuti e tubi catodici. 

Riduzione delle emissioni nocive e gestione delle risorse idriche 

Dal 1980 a oggi, grazie ai sistemi di depurazione, le emissioni di piombo e fluoro nei processi di produzione sono state ridotte del 90%, mentre le polveri sono diminuite del 99%. Il 97% degli stabilimenti non scarica acque contenenti residui inquinanti, segno di una gestione sempre più responsabile delle risorse idriche. 

Coem: una tradizione di sostenibilità made in Italy 

Già negli anni ’70, quando il tema della sostenibilità era ancora poco diffuso, il Distretto ceramico emiliano aveva iniziato a orientarsi verso la riduzione dell’impatto ambientale. Un esempio emblematico è l’azienda Coem di Fiorano Modenese, che ha sin da subito prestato grande attenzione all’intero ciclo di vita del prodotto. La scelta delle cave da cui estrarre la materia prima avviene nel rispetto dell’ambiente, evitando rischi idrogeologici e privilegiando approvvigionamenti locali e trasporti a basso impatto.

Alla fine degli anni ’90, Coem ha adottato ulteriori strategie per il risparmio energetico e la tutela ambientale, come l’integrazione di scarti industriali riciclabili nella miscela delle piastrelle e l’introduzione di sistemi di riciclo delle acque piovane e d’irrigazione. Nel 2000 è stato registrato il marchio EcogresS®, che certifica alcuni prodotti in linea con i principi della bioarchitettura e garantisce, tra l’altro, l’assenza di composti organici volatili (VOC) nelle emissioni post-produzione. 

Innovazione tecnologica e nuove sfide per la sostenibilità 

Oggi, la tecnologia è chiamata a interpretare un nuovo approccio alla produzione e al consumo, in armonia con la natura. Questo cambio di paradigma, necessario e urgente, ha origine sin dalla fase di progettazione dei prodotti, confermando come Coem rappresenti un industria ceramica italiana all’avanguardia non solo per la bellezza e la qualità dei suoi manufatti, ma anche per la sua capacità di innovare nel segno della responsabilità ambientale. 

 

  
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